Erice è un comune italiano di 26.268 abitanti del libero consorzio comunale di Trapani in Sicilia. Fino al 1934, questo comune era chiamato Monte San Giuliano. La maggior parte della popolazione vive a valle, nell’abitato di Casa Santa, che è contiguo alla città di Trapani, mentre solo una piccola percentuale di persone risiede nel centro cittadino, situato sulla cima dell’omonimo monte.
Il nome Erice deriva da Eryx, un personaggio della mitologia greca, figlio di Afrodite e Bute, che fu ucciso da Eracle. Il territorio di Monte San Giuliano, ora chiamato Agro ericino, comprendeva non solo l’area dell’attuale comune, ma anche quelle di Valderice, Custonaci, San Vito Lo Capo, Buseto Palizzolo e parte di Castellammare del Golfo.
Nel 1241, l’imperatore Federico II concesse agli ericini il possesso di questo vasto territorio, che comprendeva numerose località chiamate casali. Questo territorio, diviso in feudi e contrade, era lungo 26 miglia di litorale, che si estendeva dalla spiaggia di Castellammare del Golfo a quella di San Giuliano. Al suo interno, c’erano tre baronie: Baida, Inici e Arcodaci. L’universitas esercitava la giurisdizione sul feudo Ralibesi, il feudo Xambola, il feudo Lacci, il feudo Punta, il feudo di Castelluzzo e il feudo Sanguigno.
Cuore del comune è il capoluogo situato sulla cima dell’omonimo monte. Diverse le frazioni che completano il territorio, come Casa Santa, Pizzolungo, Roccaforte, Rigaletta, Tangi, Ballata e Napola. Tra il 1948 e il 1955, ampie porzioni del territorio di Monte San Giuliano furono sottratte per costituire i comuni di Valderice, Custonaci, San Vito Lo Capo e Buseto Palizzolo.
«E l’altro monte, e l’altro monte ei vede,
l’Erice azzurro, solo tra il mare e il cielo
divinamente apparito, la vetta
annunziatrice della Sicilia bella!»
(Gabriele D’Annunzio, dalla poesia La notte di Caprera)
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